Tempo di seconda mano: La vita in Russia dopo il crollo del comunismo by Svetlana Aleksievic

Tempo di seconda mano: La vita in Russia dopo il crollo del comunismo by Svetlana Aleksievic

autore:Svetlana Aleksievic
La lingua: ita
Format: mobi
ISBN: 9788858768372
editore: Bompiani
pubblicato: 2013-09-16T22:00:00+00:00


IL FIGLIO

Mi vieta a lungo di accendere il registratore. Poi all’improvviso, cambia idea: “Questo può registrarlo… Non sono più storie di famiglia, conflitti tra genitori e figli, si tratta della Storia con la S maiuscola… Non citi il mio nome. Non è per paura, semplicemente non ci tengo.”

“… Lei sa già tutto… Ma cosa si può dire sulla morte? Niente di sensato. È qualcosa di totalmente sconosciuto…

… Ancora oggi mi piacciono molto i film sovietici, hanno un qualcosa che non si trova nei film attuali. E quel ‘non so che’ mi piace, fin da quando ero piccolo. Non riesco a definire cosa sia. Avevo la passione della storia e leggevo molto, tutti leggevano molto allora… Libri sul Čeljuskin e su Čkalov… Su Gagarin e Korolëv…19 Ma per molto tempo non ho saputo nulla sul Trentasette. Un giorno ho chiesto a mia madre. ‘Dov’è morto il nonno?’ E lei è svenuta. Mio padre allora mi ha detto: ‘Non farle mai più questa domanda.’ Sono stato un ottobrino e poi un pioniere. Poco importa che ci credessi o meno. Forse ci credevo. Più probabilmente non ci avevo mai riflettuto… Sono stato un komsomoliano. Le canzoni intorno al falò: ‘E se tutt’a un tratto scopri /che il tuo amico non è un amico, e nemmeno un nemico, ma uno così…’20 E così via. (Si accende una sigaretta.) Il mio sogno? Sognavo di fare il militare. Di volare! Era prestigioso, magnifico. Tutte le ragazze sognavano di sposare un militare. Il mio scrittore preferito era Kuprin.21 Diventare un ufficiale! Indossare una bella uniforme… Morire da eroe! Le scappatelle da uomini, l’amicizia. Appariva tutto attraente visto con l’entusiasmo della giovinezza. E i genitori ci incoraggiavano. Sono stato educato sui libri sovietici… ‘L’uomo è più grande di tutto’, ‘Uomo, che suono fiero ha questa parola!’22 Ci raccontavano di un uomo che non esiste… Non esiste in natura. Continuo a non capire come allora potessero esserci tanti idealisti, mentre ora invece sono scomparsi. Quale ideale può mai avere la generazione della Pepsi? Sono dei pragmatici. Terminata la scuola militare, ho prestato servizio nella Kamčatka. Alla frontiera. Là dove non c’è altro che neve e montagne. L’unica cosa che ho sempre amato del mio paese è la natura. I paesaggi… Questo sì! Dopo due anni, mi hanno mandato all’accademia e ne sono uscito con la menzione di merito. Altre decorazioni ancora! E la carriera. Il diritto a un funerale con gli onori militari… (Con un tono di sfida.) E ora? La scena è cambiata. Il maggiore sovietico è diventato un businessman. Vendo sanitari italiani… Se qualcuno mi avesse predetto questo dieci anni fa, non mi sarei neppure curato di rispondere a quel Nostradamus, gli avrei riso in faccia! Ero un perfetto sovietico: amare il denaro era un disonore, bisognava amare solo i sogni. (S’interrompe e si accende una sigaretta.) Si dimenticano tante cose… è un peccato… Ci si dimentica perché tutto passa troppo in fretta. Come in un caleidoscopio. All’inizio Gorbačëv mi piaceva, poi mi ha deluso. Andavo alle



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